• il lato oscuro del sole

    Se da un lato è noto il benefico effetto del sole sul metabolismo della vitamina D, è altrettanto noto he l’esposizione alla luce solare può provocare lesioni cutanee importanti: teleangectasie,rughe, atrofia, macchie ipermelanotiche, lesioni precancerose e tumori della pelle. Tra questi ultimi sta creando un particolare allarme il melanoma, visto l’aumento di incidenza negli ultimi anni. Numerose e varie sostanze possono rendere la cute ipersensibile ai raggi UV. Si osservano reazioni da fotosensibilizzazione dopo la applicazione di cosmetici, antisettici de olii essenziali ( di lavanda, limone, cedro, bergamotto e altri ) e anche dopo la assunzione di farmaci per via generale. Basti pensare alle macchie pigmentate del volto nelle donne che assumono la pillola o nel periodo di gravidanza. 

    Gli aspetti dell’invecchiamento fotoindotto ( fhotoaging ) sono ben conosciuti: la pelle appare ispessita, corrugata, di colore giallastro, con capillari evidenti. Tutto questo nelle zone esposte al sole: volto, avambracci e dorso delle mani. Esempio tipico sono i marinai o contadini e le persone che si espongono al sole negli orari centrali della giornata e per lungo tempo. Alcune malattie risultano aggravate o scatenate dall’esposizione al sole, ad esempio la rosacea, tipica dermatosi del volto e il ben più grave lupus eritematoso sistemico. Vi sono persone che presentano una intolleranza alla luce solare senza che se ne conosca la causa scatenante. E’ il caso delle luciti e dell’orticaria solare.

    E’ consigliabile esporsi al sole con moderazione, evitando gli orari centrali della giornata, proteggendosi con cappelli e vestiti. In particolare i vestiti di colore scuro conferiscono una protezione maggiore contro gli UV. I capi chiari in compenso sono efficaci nei confronti degli infrarossi. Le creme protettive hanno dimostrato efficacia nel prevenire precancerosi e carcinomi cutanei, ma non il melanoma.

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